THIAGO MOTTA 8: lasciamo per un momento da parte lo spirito ribelle da tifosi per il suo imminente passaggio alla Juventus. Con lucidità bisogna ammettere che tatticamente e mentalmente ha portato a compimento un piccolo capolavoro: pochissime partite sbagliate dal Bologna in tutta la stagione, che si è chiusa con una storica qualificazione in Champions League (i rossoblù hanno chiuso quinti anche se il terzo posto era assolutamente alla portata). In più, un gruppo coeso in cui tutti si sono sentiti centrali, anche se impiegati con minutaggio differente. Certo, la gestione di alcuni calciatori, Karlsson su tutti, poteva essere migliore, ma diciamo che una leggerezza gliela si può perdonare. Peccato la scelta di non rinnovare: solo il tempo ci dirà se ha avuto ragione.
SARTORI-DI VAIO 8: un’accoppiata vincente, quasi decisiva, forse senza il quasi. La quasi rivoluzione apportata alla squadra in estate era stata letta in maniera divisiva dai tifosi, e invece cedere in un colpo solo Arnautovic, Schouten e Dominguez forse è stata la fortuna del Bologna. Da Fabbian a Calafiori, da Zirkzee a Beukema, da Ndoye a Freuler: difficile trovare un innesto che non si sia dimostrato all’altezza, escluso forse Karlsson che però ha vissuto una stagione particolare in termini di infortuni e scelte tattiche dell’allenatore. Vedremo chi sarà il prossimo allenatore del Bologna, quel che è certo è che con una coppia del genere che si occupa di allestire e rinforzare la rosa i rossoblù saranno in una botte di ferro, chiunque sarà la loro guida.
SAPUTO 8,5: il voto più alto non poteva non andare al presidentissimo canadese. Che ha messo in piedi un assetto societario solido e convincente, a cui ha aggiunto un tassello in più nella stagione che si è appena conclusa: la sua presenza costante vicina alla squadra. Sembra cosa da poco ma non lo è affatto: mai come quest’anno lo abbiamo visto così tante volte al Dall’Ara, una vicinanza fisica oltre che a parole, quest’ultima negli anni non era mai mancata, la prima invece sì. I risultati parlano chiaro: il Bologna conquista la Champions League dieci anni esatti dopo l’approdo del magnate canadese. La promessa è stata mantenuta.