Vincenzo Italiano non avrà problemi a raccogliere l’eredità lasciata a Bologna da Thiago Motta. Parola di Claudio Terzi, ex capitano rossoblù e sul finale di carriera allenato in quel di La Spezia proprio dallo stesso Italiano. “Se n’è andato un allenatore top come Motta. Ma credetemi: chi è arrivato al suo posto è un altro top – ha raccontato ai microfoni de Il Resto del Carlino – E’ un fenomeno della panchina, e parlo per cognizione di causa. E’ uno che sta sul campo ore e ore, che cura tutti i dettagli, e che dà un’identità fortissima alle sue squadre”.
Spazio poi ad una rapida analisi tattica di Italiano: “E’ un allenatore che presta la stessa attenzione maniacale alla fase di possesso come a quella di non possesso. Nonostante si pensi che il punto di forza del suo calcio sia il possesso palla posso garantirvi che lavora tantissimo anche sulla fase difensiva. Il suo obiettivo è il dominio del gioco, che passa anche dal recupero palla alta. Con un’idea di fondo: posizionarsi in modo da tenere sempre la palla coperta, perché è questo che ti permette di tenere la linea di difesa alta. E’ uno molto sanguigno, perché crede tanto nel suo lavoro. Dà tanto e chiede tanto: ma soprattutto sa coinvolgere tutti. Se in una partita fai la prestazione ma la partita dopo per necessità tattiche lui pensa che sia più utile far giocare un altro non si fa problemi a lasciarti fuori. Però applica questa regola con tutti e questo gli fa conquistare la stima del gruppo”.
Certo, raccogliere l’eredità di Thiago Motta non sarà comunque semplice secondo Terzi: “Il Bologna di Thiago quest’anno è stato la sorpresa del campionato: ma ancora più sorprendente della qualificazione alla Champions è stato il modo in cui la squadra ci è arrivata, con un calcio innovativo. Diciamo che se c’era da rimpiazzare un allenatore top il Bologna con Italiano ha fatto la migliore scelta possibile”. Un ultimo commento su Riccardo Calafiori: “E’ il prototipo del difensore moderno, che deve fare molto di più che seguire l’attaccante o passare la palla al centrocampista. E’ il difensore ideale per il calcio di Motta ma lo è anche per quello di Italiano”.
