“Ma lo volete capire che c’è bisogno di tempo, è tutto un processo di esperienza e maturità che deve essere completato? Non è una cosa facile, la doppia competizione”. Julio Cruz predica calma: sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, El Jardinero ha ricordato come ci siano giocatori non abituati alla doppia competizione, che diverranno tre appena riprende la Coppa Italia, e che tutti o quasi tutti la Champions League non l’hanno proprio vissuta sul campo.
“E’ quindi una prima volta per tutto e abituarsi, anche mentalmente, non è cosa semplice. Poi è chiaro, l’anno scorso c’erano Zirkzee e Calafiori e non è facile sostituirli: serve tempo, per trovare le linee giuste, di gestione soprattutto”, ha aggiunto Cruz. L’attaccante argentino ha poi parlato di Vincenzo Italiano: “Non dimentichiamo due cose: la prima, è nuovo nell’ambiente Bologna ed ha avuto coraggio nel prendersi la squadra dopo Motta, segno di grande responsabilità; la seconda: deve conoscere e farsi conoscere, seguire, dai giocatori. Sono passati già alcuni mesi ma uso sempre lo stesso termine: è un processo conoscitivo per tutti e fra tutti”.
Cruz ha poi esaltato il connazionale Santiago Castro: “Ha vent’anni, ma mi pare quasi un adulto. Ha carattere, sa fare la lotta, calcistica ovviamente, sa dialogare e vedere la porta. Ha fatto tre gol di cui due bellissimi, quello a Monza mi pare sia stato eccezionale. Per l’età che ha l’ho visto cresciuto tantissimo. Ecco, considerando che lui era arrivato a gennaio, e la società è stata brava a portarlo prima in Italia per farlo ambientare, il suo processo è stato veloce. Stessa cosa hanno fatto con Benjamin Dominguez: ha numeri, ma deve crescere…”. Come finirà quindi stasera? “Tutto può succedere, non pensiamo che il Bologna sia spacciato: perché prima o poi i processi hanno un’impennata decisiva”.