“Anche il Bologna è parso con le pile un po’ scariche, più nella testa che nelle gambe. Logico, quasi naturale, agli sgoccioli di una stagione stressante, che può darti tutto o niente”. Così Alessandro Vocalelli ha analizzato lo 0-0 di Udine: “Vale anche per la squadra di Italiano, che resta naturalmente in piena corsa per la Champions e si prepara a disputare una storica finale di Coppa Italia contro il Milan“.
“Un certo logorio, dicevamo più mentale che fisico, si è visto contro un’avversaria tradizionalmente dinamica e intensa. È probabilmente per questo che i rossoblù hanno faticato ad entrare in partita – in un confronto che si è sviluppato nei continui faccia a faccia, a livello individuale – per poi dare il meglio (o il massimo possibile considerato il momento) nella ripresa – ha aggiunto il giornalista a La Gazzetta dello Sport – Non solo la traversa di Orsolini, che ha pareggiato i conti con il legno di Davis del primo tempo, ma anche una ghiotta opportunità che è capitata sempre ad Orsolini, di un soffio in ritardo sul colpo di testa sotto porta. Solo il tempo, solo il prossimo mese, dirà se alla fine sono stati due punti persi o, al contrario, un punto guadagnato. Perché quello che sembra oggi un rimpianto, considerando i risultati a sorpresa che continuano ad accavallarsi, può invece trasformarsi in un tesoro. Fatto sta che oggi il Bologna è quinto, ancora padrone del proprio destino”.