Il direttore sportivo del Bologna Marco Di Vaio ha rilasciato alcune dichiarazioni in cui ha analizzato diversi temi, tra cui anche gli addii di Mihajlovic e Thiago Motta, molto diversi tra loro. Spazio anche alla partita di domenica contro la Juventus e soprattutto alla finale di Coppa Italia contro il Milan.
SARTORI PRIMO NELLE TRATTATIVE. “Non me lo spiego tanto, perché da quando sono qua le decisioni sono sempre state collegiali, nessuno ha mai preso un giocatore da solo, ma tutto è sempre stato condiviso fin dalla preparazione della trattativa. Poi capisco che per i tifosi e i giornalisti i giocatori debbano essere sempre figli di qualcuno. Per molti quando le cose vanno male è colpa di Di Vaio, pazienza. Non sono contento, ma fa parte del gioco. Ci facevo più caso all’inizio. Mi concentro di più sul lavoro e non mi importa di come viene percepito fuori, ma dentro. Il club sa qual è la verità. I social non li frequento e sconsiglio chi lo fa e mi vive attorno di riportarmi cosa dicono di me. Per me contano le persone che incontro per strada o allo stadio e quello che mi dicono loro”.
ACQUISTI DELUDENTI. “Di Skov Olsen ero molto certo che avesse tutte le qualità per emergere. Se penso alla fatica fatta per strapparlo alle grandi…Purtroppo non era pronto a reggere la pressione. E così Karlsson: avevamo più report positivi su di lui che su tanti altri e invece non è riuscito a imporsi”.
GRANDI SORPRESE. “Direi Odgaard, Dominguez e Castro. Odgaard grazie a Italiano ha scoperto di essere una vera seconda punta, ruolo mai ricoperto prima dove invece fa davvero la differenza. Ma anche Castro ha sostenuto l’attacco in modo sorprendente”.
DI VAIO SU DALLINGA. “Sapevamo che avrebbe avuto bisogno di più tempo. Sta crescendo, non abbiamo ancora conosciuto la sua miglior versione”.
HUMMELS. “Abbiamo inseguito per due mesi Hummels. Penso però che anche con un paio di puntelli in più avremmo comunque sofferto il cambio di mentalità radicale tra gli allenatori. Vincenzo è l’opposto di Thiago, anzi ha fatto pure in fretta”.
MIHAJLOVIC E MOTTA. “Sinisa non aveva accettato un esonero che ormai a noi sembrava inevitabile. Thiago ha un carattere ermetico e noi abbiamo fatto più di un passo indietro per farlo lavorare tranquillo e portare a casa il risultato. I rapporti non erano super, ma un equilibrio l’avevamo trovato. Non è andato via a causa delle cattive relazioni”.
COPPA ITALIA E CHAMPIONS. “Ci abbiamo messo tanto, ma la volontà ora è quella di essere sempre competitivi e restare a questo livello. Giocare le finali è bello, vincerle è indescrivibile. È una grande fortuna essere questo punto ora, a luglio ci avremmo fatto la firma, e anche avere davanti solo partite decisive, perché aiuta a dare il massimo. Abbiamo già dimostrato di poter fare risultato contro le grandi. Udine non è un allarme, eravamo preparati. Dopo le emozioni di coppa, abbiamo sempre un po’ pagato. Le grandi sono più abituate, noi meno ma già nella ripresa la squadra ha reagito. È stato un buon punto”.
OBIETTIVO DI MARCO DI VAIO. “Stare qui tanto, tanto tempo ancora. Non ho traguardi se non continuare a imparare ed essere sempre più importante per il club un passetto alla volta”.
Fonte: La Repubblica